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CSRD e PMI: la rendicontazione di sostenibilità per le small and medium companies

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Alcuni principi ESRS elaborati dall’EFRAG in tema direndicontazione di sostenibilità richiedono ai soggetti obbligati, in linea conil disposto di cui alla Corporate Sustainability Reporting Directive, difornire un’informativa circa la filiera retrostante i propri prodotti oservizi. In particolare, trattasi dei principi:

•           ESRS E1 perle emissioni di CO2 Scope 3;

•           ESRS E5 peri flussi di materiali per l’economia circolare;

•           ESRS S2 peri lavoratori nella catena del valore.

 

Questa previsione ha come immediata implicazione il fattoche, talune aziende che si trovano ad essere nella catena di fornitura disoggetti tenuti alla CSRD, debbano porre in essere un sistema direndicontazione di sostenibilità per continuare far parte di quella determinatafiliera, poiché solo in questo modo, l’azienda che si trova a valle (obbligataalla CSRD) può garantire la sostenibilità di tutta la supply chain. Come illettore ben comprenderà, si tratta di una tematica che trascende il mondo delsustainable reporting, arrivando a conseguire importanti riflessi edimplicazioni in tema di competitività e di business continuity, in quanto nelprocesso di scelta di un fornitore si affianca alla dinamica economica, anchequella ESG.

 

L’EFRAG (l’ente preposto all’elaborazione degli ESRS) hatuttavia ritenuto, in relazione alle PMI, di utilizzare un principio diproporzionalità in considerazione dell’inevitabile minore strutturazione esofisticatezza degli assetti amministrativi e gestionali di cui sono dotate,così da evitare un eccessivo aggravio di oneri per porre in essere larendicontazione di sostenibilità.

 

Sul punto, pertanto, l’EFRAG sta elaborando (ad oggi solo inbozza) un ESRS specifico per le PMI quotate (o LSME Listed Small -MediumEnterprises) con una ridotta richiesta informativa. In via del tutto analoga, èin fase di definizione un ulteriore principio ESRS per la PMI non quotate e nonsoggette a CSRD, finalizzato a standardizzare l’informativa volontaria disostenibilità (Voluntary ESRS for Small and Medium Enterprises). Il principio,ad oggi in bozza, prevede che la rendicontazione volontaria possa avveniresulla base di tre moduli standardizzati di complessità crescente:

1.         Modulo base:rappresenta l’approccio base semplificato per le microimprese. Non è richiestal’analisi di materialità;

2.         ModuloNarrativo-Politiche, Azioni e Obiettivi (PAT): contiene le informativenarrative in relazione alle Politiche, Azioni ed Obiettivi (PAT) darendicontare se l’impresa ne dispone. L’analisi di materialità è necessaria perrivelare le questioni di sostenibilità di maggior pregnanza per l’attività el’organizzazione di impresa;

3.         ModuloBusiness Partners (BP): contiene i dati aggiuntivi che probabilmente integranol’informativa richiesta dagli istituti di credito, investitori e clientidell’impresa. L’analisi di materialità è necessaria per limitare il report soloai dati rilevanti per l’impresa.

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