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Storie di successo: nonsolopatronato.it

Il settore dei CAF e dei patronati sta anche esso vivendo la trasformazione digitale. Ne abbiamo parlato con Salvatore Puglisi.
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Nonsolopatronato.it è una giovane azienda italiana che ha come obiettivo quello di facilitare e digitalizzare i servizi relativi al settore dei CAF e dei Patronati. Ne abbiamo parlato con Salvatore Puglisi, fondatore dell'azienda.

STARTUPS.IT: Come è nata l’idea di fondare la vostra startup?

Salvatore Puglisi: L'idea è nata da un processo di design thinking e dal fallimento di una precedente startup che, sia io che Domenico, stavamo cercando di mettere in piedi con il team sbagliato. La correlazione con il settore di riferimento - quello dei CAF e dei Patronati - proviene da me. Prima di laurearmi e di intraprendere la strada del marketing, ho ricoperto la qualifica di operatore di patronato per circa 5 anni. Allo stesso tempo, sin dalla nascita, sono stato esposto al mondo previdenziale e socioassistenziale grazie a mio padre, fiero dipendente in pensione dell'istituto previdenziale INPS.

Sin dagli anni in cui ricoprivo la qualifica di operatore di patronato, nutrivo un certo fastidio nel relazionarmi con la farraginosità tipica di questo settore, e allo stesso tempo mi sentivo a disagio quando, i clienti, si lamentavano delle lungaggini nell'espletamento della pratica. Già da allora ho cercato di portare un po’ di innovazione nel settore, nel 2012 avevo aperto una piccola pagina Facebook (consulenza previdenziale 2p) dove quotidianamente interagivo con una piccola community di cittadini bisognosi di assistenza. Poi ho cercato d sviluppare un software che migliorasse il processo interno dell'inoltro delle deleghe sindacali, software che non ha mai visto la luce nel mercato a causa di alcuni blocchi legislativi. Ad un certo punto, stanco del clima vetusto e ostico, ho deciso di abbandonare questo mestiere e ricominciare gli studi specialistici (allora ero già laureato alla triennale). Così, mentre conseguivo la mia laurea in business management alla Link Campus di Roma e successivamente il mio Master in Digital Strategy al Politecnico di Milano, ho fondato due startup: Narciso e Spilo. Narciso, una piattaforma di prenotazione di servizi di bellezza la quale, a differenza di Spilo, ha avuto il tempo di entrare all'interno del mercato e saggiare una certa domanda ma non ha fatto in tempo a trovare il product market fit a causa di problemi con il codice dell'applicazione che ha comportato lungaggini e conseguentemente il consolidamento dei concorrenti nel mercato. Tutto ciò ha poi reso le barriere di entrata impossibili da valicare per il prodotto che avevamo. Così, reduce da questi due fallimenti e nel bel mezzo della mia prima e credo ultima esperienza da lavoratore dipendente, ero talmente depresso che alcune mattine non riuscivo neanche ad alzarmi dal letto. Tutto era diventato buio e obsoleto, la mia forza d'animo, la mia allegria e il mio spirito mi avevano completamente abbandonato. Non avevo voglia di parlare, di uscire ed interagire con le persone. Un giorno di Gennaio del 2021, mi ricordai di una visione imprenditoriale che ebbi durante una delle mie meditazioni, questa visione - che non ho mai tenuto in considerazione - la ebbi proprio mentre ricoprivo il ruolo di operatore di patronato. Nel bel mezzo di una profonda crisi depressiva questa idea apparve come provvidenziale, per lo meno poteva aiutarmi ad uscire da quello stato di letargia fisica e mentale nel quale mi trovavo. Chiamai subito Domenico spiegandogli il progetto e fissando una call (lui vive in Calabria io a Milano) per una sessione di brainstorming. Quella sessione ci ha fornito diverse idee e spunti su come iniziare a tradurre l'idea in un progetto di business. Alla fine abbiamo scelto la soluzione più semplice da realizzare nel breve periodo e accessibile con le nostre skill e così, il 6 marzo 2021, è nato il portale Nonsolopatronato.it

STARTUPS.IT: Quali sono le più grandi sfide che avete dovuto affrontare prima e dopo la fondazione?

Salvatore Puglisi: Sia io che Domenico abbiamo sempre avuto idee molto chiare in termini di obiettivi e sogni inerenti al campo lavorativo. Nessuno dei due ha mai dubitato, anche solo per un momento, di essere nato con il DNA da imprenditore. Fare impresa, però, non è facile, credo sia una delle cose più difficili e ardue da affrontare. Infatti, come diceva il caro vecchio Steve Jobs, "la percentuale di persone che falliscono nel fare impresa è altissima, bassa è invece la percentuale di coloro che hanno successo" lo stesso giustificava questo fenomeno con il fatto che "la maggior parte di coloro i quali fondano un'impresa lo fanno con l'obiettivo di diventare ricchi - il quale non è un obiettivo da disdegnare - ma non è quello che guiderà l'imprenditore verso il successo. Ciò che determina il successo di un progetto d'impresa è appunto la passione, passione che consente di avere forza, coraggio e fiducia quando si affrontano i fallimenti, e il fare impresa è un corollario di fallimenti continui. Ho fatto questa piccola premessa perché - Nonsolopatronato.it - nasce appunto da diversi fallimenti imprenditoriali che, sia io sia Domenico, abbiamo affrontato quando singolarmente quando assieme. Il progetto nasce appunto subito dopo l'ennesimo fallimento di una startup che stavamo cercando di mettere in piedi con il team sbagliato "Spilo". Fare impresa in Italia non è facile, partendo dalla fondazione dell'azienda che richiede una serie di attività burocratiche a mio parere inutili, passando dal fatto che il nostro progetto mira, in qualche modo, a rivoluzionare uno status quo e a mettere in discussione un settore spesso dominato da forze politiche. Poi, ovviamente, ci sono le difficoltà tipiche di una startup, che a me piace paragonarle a quelle di un neonato. Così come un neonato una startup deve imparare a camminare, a riconoscere l'ambiente circostante, ad interagire con esso a creare una propria identità e perché no a divertirsi mentre lo fa. Comunque, per quanto m riguarda, non le percepisco come difficoltà perché amo veramente quello che faccio, ogni mattina quando mi siedo di fronte al mio computer percepisco sempre una certa adrenalina, adrenalina frutto di una profonda consapevolezza che quello che sto facendo sta migliorando la vita di qualcuno.

STARTUPS.IT: Quale è il segreto del vostro successo? Cosa rende unica la vostra azienda?

Salvatore Puglisi: La risposta a questa domanda è molto semplice. Duro lavoro, prospettiva, flessibilità, leadership e passione. Sono stato per molto tempo un amante dei best seller provenienti da oltre oceano con titoli accattivanti come "le sette regole per il successo" ma ad oggi, dal basso dei miei 33 anni, posso confermare che non vi è nessuna regola per il successo proprio perché il successo non è un qualcosa di precostituito. Per quanto riguarda Nonsolopatronato.it credo che una delle variabili che ci sta dando maggiori risultati è un'attenzione maniacale nei riguardi del cliente. Attenzione che riversiamo all'interno di tutti i touch point con i quali l cliente entra in contatto. A partire dalla chat all'interno del sito fino alla consegna del servizio richiesto. Per noi questo rappresenta uno dei valori fondanti dell'azienda, uno di quei valori che a parer mio ogni azienda dovrebbe possedere, anche perché, se ci pensi, non esisterebbe nessuna organizzazione a questo mondo se non ci fosse qualcuno disposto ad acquistare da quell'organizzazione.

STARTUPS.IT: Quali sono i prossimi passi?

Salvatore Puglisi: Crescita. I prossimi passi sono una crescita progressiva verso l'apertura del servizio verso nuovi mercati ma soprattutto la realizzazione della nuova piattaforma che consentirà la scalabilità sia di prodotto che geografica del progetto.

STARTUPS.IT: Quali sono i consigli che vi sentite di dare agli imprenditori di domani

Salvatore Puglisi: Come dicono gli inglesi self awareness, detto con le parole di Socrate "conosci te stesso", questo è il primo passo secondo me. Sin da piccoli veniamo bombardati da nozioni, pareri, culture, regole e leggi imposte da agenti esterni. Questi agenti sono la famiglia, la scuola, l'università, gli amici, le istituzioni i media e quant'altro. Questo bombardamento di informazioni non fa altro che distanziarci sempre di più da ciò che siamo veramente. Quando siamo piccoli seguiamo i consigli dei genitori, quando diventiamo adolescenti ci lasciamo influenzare dagli amici e poi dalle relazioni amorose e quant'altro. Quello che voglio dire è che per avviare un processo di scoperta interiore dobbiamo, purtroppo, passare attraverso un processo di decostruzione di ciò che abbiamo acquisito negli anni ma che non risuona all'interno delle nostre corde più vere. Nozioni che reputiamo giuste solo perché sono state dettate dai nostri genitori o perché quell'amico o quell'amica "cool" dice che sia giusto fare così. Ciò che invito a fare, prima ancora di intraprendere qualunque iniziativa, è un processo di scoperta interiore perché, per quanto possa sembrare banale all'interno di questo contesto, vi aiuterà ad affrontare le sfide tipiche di ogni imprenditore.

Ultimo, ma non meno importante e strettamente correlato a quello che ho appena detto, qualunque cosa andate a creare fatelo perché amate farlo, non perché volete diventare ricchi/e e appagare il vostro ego, nel lungo termine non funzionerà.

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